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Storie di Radio – Myriam Fecchi: “Iniziai leggendo le poesie di Pablo Neruda”

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di Silvia Giansanti –

Una super donna che ha fatto la dj, ha lavorato in radio importanti, ha presentato in tv programmi di successo e ha contribuito a lanciare artisti di rilievo come Mike Francis e Double Dee. E’ stata la prima a portare la dance in televisione con “Mio Capitano”

In un certo senso è stato divertente poter ricordare insieme a Myriam Fecchi, una delle voci più rinomate dell’etere nazionale, molte tappe del passato. A tratti si aprivano dei mondi colmi di ricordi e di nostalgia. Il privilegio di aver fatto un percorso dalla nascita delle prime radio private. Oggi Myriam è a Isoradio. La Rai è la sua casa da sempre. Romana, è nata sotto il segno dei Pesci, giusto per restare in tema musicale, richiamando un classico di Venditti.

Myriam, qual è la tua storia che ti ha portato al successo e quindi ad essere considerata una delle ragine della radiofonia italiana?

“Wow, che bella considerazione! Dunque tutto iniziò da giovanissima ai tempi del liceo mentre ascoltavo le prime radio private. All’epoca la fortuna è stata quella di avere una piccola radio vicino casa. Così, da fan presi a frequentare quell’appartamento dove si faceva la radio, a discapito dei compiti. Mi innamorai subito di quel mestiere anche se a quei tempi era tutto un gioco. Un bel giorno mi proposero di fare la parte tecnica e così imparai. Dopo qualche tempo mi spinsero ad andare in voce, leggendo le poesie di Pablo Neruda. Ebbi paura, in fondo ero ancora minorenne. Arrivò il momento in cui mi mandarono in conduzione e andai nel pallone. Poi con faccia tosta, misi da parte la timidezza e cominciai così l’avventura con la radio”.

In che anno?

“Siamo alla fine degli anni ’70 e i primi anni ’80 a Tele Roma Cavo”.

Quanto percepivi?

“Nulla,  c’era solo la passione per la musica. Ero fissa nei negozi di dischi. Amavo la dance e la musica house. Per questo motivo frequentavo molti dj e imparai successivamente anche a mixare. A quei tempi erano pochissime le donne in consolle. Ho avuto l’onore di avere grandi maestri come Marco Trani, Marco Vitale e altri nomi eccellenti. Ecco che iniziai a fare le prime serate e a vedere qualche soldino. Tornando al discorso relativo alla radio, in quel periodo, visto che a Radio Due stavano cercando nuovi conduttori, mandai un provino. Eravamo nel 1983 ai tempi di Radio Stereo Due. Venni scelta e non credevo ai miei occhi quando mi sottoposero il contratto. Andai in onda il pomeriggio con due pezzi da novanta, ovvero Francesco Acampora e Maurizio Catalani. Mi hanno insegnato tantissimo. Passai anche a condurre da sola e ad essere autrice del programma. Non posso dimenticare che nel gruppo dell’epoca c’era la compianta Clelia Bendandi. In contemporanea è arrivata la televisione”.

Ecco, è stato casuale o voluto il tuo passaggio in tv?

“Casuale, mi ci sono trovata. Ricordo Sanremo, Saint Vincent e altre cose interessanti che mi proposero di condurre. Per un periodo lasciai la televisione di Stato e firmai un contratto con Tele Monte Carlo per un programma per ragazzi che andava in onda il pomeriggio con Max De Tomassi.   Nel frattempo continuavo con la radio in Rai e a fare serate come dj, ero diventata bravissima con i milledue”.

C’è stata qualche occasione persa?

“Una in particolare con Radio DeeJay. La risposta da parte mia fu negativa. Ci pensai dieci giorni, ma il trasferimento mi scoraggiò. Ancora oggi sono pentita. Un altro no è stato per Radio Monte Carlo sempre per lo stesso motivo. Nel frattempo continuai per Radio Due, una volta che non c’era più la denominazione di Stereo”.

Nel frattempo continuava l’attività in tv?

“Sì, con un programma di grande successo come ‘Mio Capitano’, dove ero conduttrice, ideatrice e autrice. Ho trovato difficoltà a conciliare con i turni della radio e ho dovuto fare una scelta per la tv. Dopodiché sono passata a RTL 102.5, un’altra bella esperienza tutta ritmata e veloce con tempi diversi rispetto a quelli che si hanno in Rai. Qui ho lavorato dal 1996 al 2003. Ho curato anche la direzione di Rtl Roma. Nel 2004 sono tornata in Rai, facendo sia Radio Due che Rai International. Sono tornata a RTL 102.5 nel 2010 restandoci fino al 2021. Sono di nuovo approdata adesso in Rai a Isoradio. Una storia movimentata e ricca di esperienze importanti”.

E’ meglio avere qualche anno in più ed aver vissuto tutta l’evoluzione della radio o iniziare adesso a farla?

“Chi inizia a lavorare in radio oggi ha perso tutta la magia di un tempo e il significato vero. E’ penalizzato. Una volta l’importanza era data dalla voce, dal tipo di intrattenimento, dai contenuti e dal saper parlare. Oggi alcune cose non contano più e molti giovani vengono mandati allo sbaraglio. Secondo il mio parere puoi anche esprimerti al meglio, ma se hai una voce stonata, non va bene. Meno male che alcune voci storiche sono rimaste. Per me la voce è tutto. Non si hanno più radiofonici puri”.

Colleghi con i quali hai instaurato rapporti di amicizia?

“Francesco Acampora, Federico Vespa e Andrea Torre. Con quest’ultimo ho lavorato a Radio Stereo Uno, dove abbiamo realizzato un programma tutto nostro e dove abbiamo portato per la prima volta Giorgio Panariello, che faceva delle gag molto divertenti. Era alle prime armi”.

Hai fatto da tramite anche per lanciare artisti.

“Durante gli anni ’80 frequentavo il produttore Paolo Micioni. Un pomeriggio mi chiamò un noto promoter della Wea per sottopormi all’attenzione un giovane cantautore. Si trattava di Francesco Puccioni, in arte Mike Francis. Con Paolo mettemmo la cassetta in macchina per ascoltarlo. La sua voce lo fece impazzire. Un altro artista che ho lanciato è stato Double Dee con “Found Love”. Stavo facendo il programma con Andrea Torre e alcuni dj con i quali eravamo in contatto ce lo hanno fatto conoscere. Così lo abbiamo messo in programmazione ed è stato una bomba”.

 

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