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Lara Balbo: “Sono una donna che ama tenere tutto sotto controllo”

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La giovane attrice ha recitato nel film “Il Diavolo è Dragan Cygan”, uscito a marzo, opera prima  

di Emiliano Locatelli con Enzo Salvi e Sebastiano Somma. E sempre lo scorso mese è andato in scena al Teatro di Tor Bella Monaca un suo testo intitolato  “Finché mela non ci separi” con la regia di Matteo Milani 

 

Andiamo alla scoperta di un’attrice ricca di energia e di tanta voglia di fare. Lara Balbo ha lasciato tutto per trasferirsi a Roma in cerca di fortuna come attrice e dopo qualche tentativo, sono arrivati i primi risultati. Questo le ha permesso di non demordere, arrivando con il tempo a produzioni di rilievo. Sogna di lavorare con Carlo Verdone, un sogno comune a molti. E’ una persona positiva e coraggiosa. E’ stato un piacere conoscerla. 

Lara, hai un passato particolare, in quanto sei scappata dal Veneto per andare a fare l’attrice a Roma. Perché questa scelta? Eri ostacolata dalla famiglia o cosa? 

“Scappata direi che è una parola forte. La famiglia è stata sempre di grandissimo supporto, anzi tengo a precisare che se non ci fossero stati i miei genitori, avrei fatto ben poco. L’ambiente in cui stavo non mi offriva nessuna opportunità di studiare e di lavorare come attrice. Non vedevo nessuno sbocco. A dir la verità potevo anche andare a Milano, ma avevo qualche piccola conoscenza a Roma che mi ha spinto ad andare via dal mio paese. Il mio maestro di danza ha lavorato come ballerino in Rai. E’ stato proprio lui che mi ha spronata a provare. Non mi ha introdotto, ma era l’unico tramite che potessi avere. Inoltre non nascondo che Roma è sempre stata il mio mito riguardo al mondo del cinema”. 

Quali sono i tuoi miti? 

“Primo su tutti Gigi Proietti, con il quale ho lavorato. A volte nella vita capitano queste situazioni fortuite. Ho sempre amato personaggi del passato come Anna Magnani. Adoro i classici da cui mi sono ispirata”. 

Quando ti sei accorta che avevi ingranato a Roma? 

“Non c’è stato un momento particolare, dopo la scuola che ho frequentato, ho iniziato ad avere esperienze importanti e questo mi ha dato belle speranze. Ho pensato di essere nel posto giusto, dato anche il riscontro positivo degli addetti ai lavori. Negli anni però ho capito che il parere degli altri deve diventare qualcosa di secondario. Crescendo s’imparano molte cose”. 

Da quanto tempo vivi nella Capitale? 

“Da quindici anni”. 

Ti manca la tua regione d’origine? 

“In realtà mi manca più adesso che quando sono andata via. Ci sono i miei affetti primari, tutte quelle persone con cui ho condiviso le prime parti della mia vita. Quando ci torno provo un piacere enorme. Le origini non vanno mai rinnegate, ma valorizzate”. 

Che tipo di donna sei? 

“Sono una donna che ama tenere tutto sotto controllo. Credo di essere una donna accogliente e disposta ad ascoltare gli altri. Di fondo sono timida e molto organizzata”. 

Ecco, a proposito di timidezza, è vero che ti imbarazza essere riconosciuta per strada? 

“Sì, infatti mi sono chiesta tante volte se fosse giusto fare questo tipo di mestiere”. 

E’ uscito il tuo ultimo film “Il Diavolo è Dragan Cygan”. Ci vuoi parlare del tuo ruolo e se ci sono delle attinenze con te? 

“Interpreto il ruolo di Eveline che è molto distante da me. Parliamo di una giovane donna, figlia di un ricco imprenditore con il quale ha un rapporto molto conflittuale a tal punto da rifiutarlo. Pur di staccarsi da questo padre, intraprende delle strade non sane come la tossicodipendenza e la prostituzione. E’ un personaggio che ha grandi fragilità e questo la porterà alla distruzione. Io come tipo, come già detto, amo tenere tutto sotto controllo e quindi non ho punti in comune con Eveline. Mi ha fatto però comprendere il dolore che questo personaggio prova e il dolore comunque lo conosciamo tutti”. 

Andiamo a teatro con “Finché mela non ci separi” che è andato in scena dal 19 al 23 marzo al Teatro di Tor Bella Monaca a Roma. 

“E’ stata la mia prima esperienza in veste di autrice. Lessi il libro di Adamo ed Eva di Mark Twain e rimasi estremamente colpita. E’ un testo di una bellezza unica. Questo mi ha portato a voler fare qualcosa a teatro prima o poi. Ad un certo punto è arrivata l’occasione e le persone giuste con cui mettere su uno spettacolo del genere. Il testo parla di amore nel senso autentico del termine. In realtà parla dell’essere umano e di come affronta le relazioni d’amore. In questo periodo storico ne abbiamo davvero bisogno. Potrebbe sembrare banale ma non lo è”. 

Che cos’è per te il teatro? 

“Il punto di partenza, da cui è nato tutto per quanto mi riguarda. Mi piace definirlo come una lente di ingrandimento della realtà. Attraverso il teatro si riesce a comprendere meglio la realtà”. 

Quando sarà davvero completa la tua carriera? 

“In realtà sono sempre in movimento e in evoluzione, quindi non riesco a vedere un punto di arrivo. Però ciliegina sulla torta, sarebbe poter lavorare con Carlo Verdone o essere conosciuta a livello internazionale come attrice”. 

Ascolti musica? Chi ami ascoltare? 

“Per quanto riguarda i classici impazzisco per Lucio Dalla e nelle nuove generazioni adoro Angelina Mango. E’ dotata di un talento straordinario e ha una grande luce”. 

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