Ballerina di successo e amata dal pubblico. E’ stata anche coach di “Amici” che le ha dato notorietà. Oggi è insegnante di danza e ha una Accademia tutta sua
Maria, raccontaci i tuoi primi esordi e come nasce il tuo amore per la danza…
“Il mio amore per la danza nasce all’età di 4 anni, grazie al supporto di mia mamma, che ha notato in me subito questa grande passione e crescendo si fece sempre più forte guardando e ammirando Lorella Cuccarini ed Ether Parisi in televisione. Ho iniziato da subito con il classico, che trovo sia la base di tutto, e poi da lì è arrivato tutto il resto di cui sono orgogliosissima”.
Quale è stata la tua prima esperienza professionale?
“La mia prima esperienza professionale, al livello televisivo, è stata “Buona Domenica” con Gabriella Carlucci e Gerry Scotti e “Re per una notte” con Gigi Sabani, a soli 17 anni”.
Sei stata conosciuta al grande pubblico tramite il talent “Amico”. Quali ricordi?
“Di ricordi ce ne sono tantissimi che potrei scrivere un libro. Devo dire che soprattutto i primi anni è stato tutto molto bello e tempestivo, anche la stessa notorietà o comunque l’amore del pubblico, che non mi sarei mai aspettata arrivasse in così poco tempo e soprattutto rimanesse per così tanto, perché a oggi ancora in molti si fanno sentire. Un ricordo in particolare di “Amici” è stato l’approccio che ho avuto con Maria. E’ stata la prima persona a credere in me e questo credo sia uno dei ricordi più belli che ho, soprattutto quando lei stessa mi chiese di far parte di questo programma, che io tra l’altro non ne volevo far parte, perché comunque essendo stata riconfermata a “Buona Domenica” ed essendo una famiglia per me, avevo paura di lasciare quella realtà per cominciarne una nuova. Invece lei è riuscita, con la sua bravura da persona che riesce a essere in gamba a scoprire il talento, a convincermi a prendere questa strada”.
Come ricordi i serali in cui danzavi?
“Ricordo innanzitutto che avevamo la tachicardia prima di entrare in ogni puntata. Infatti non c’è una puntata dove l’emozione non era immensa. Già da quando passavi davanti al pubblico per andarti a preparare, fino a che non finivi di ballare, però quello che ricordo del serale è che erano veramente bellissimi e trovo che erano ancora più belli di adesso. Anche perché la cosa bella era che c’eravamo noi ballerini, il palco e un videowall cioè non c’era tanta scenografia, quindi ti concentravi di più su quello che realmente stavi facendo. Una cosa bellissima che ricordo tanto è la sicurezza che cercavo di dare ai ragazzi e vedere i loro visi rilassarsi nel momento in cui entravo; ed è stata anche la mia gioia più grande”.
Amicizie e rapporti lavorativi se ne sono creati? Con chi?
“La parola amicizia è una parola grandissima. All’interno di “Amici” si sono creati sia rapporti di amicizia e sia rapporti che sono rimasti lavorativi, comunque indubbiamente c’era tanto rispetto tra noi colleghi. Ci sono state delle persone che sono rimaste nel mio cuore anche se non vedo spesso e sono persone di cui, a oggi, ho ancora tanta stima e a cui voglio bene, e posso usare la parola amicizia. Queste persone sono: Gianni Sperti, Leon Cino, José Perez ed Eleonora Scopelliti. Con il resto continuiamo a incontrarci in vari eventi e rimanere sempre legati da questo ricordo”.
Da diversi anni gestisci un’Accademia di Danza. Quali responsabilità senti?
“Forse sarebbe meglio chiedere quale responsabilità non senti. A parte gli scherzi, di responsabilità ne sento tantissime. La prima è la psiche dei ragazzi, ma la cosa che più mi piace, di cui mi sento ancora più responsabile è quello di trasmettere a loro tantissimo amore per la danza, che io ho fin da bambina e comunque di proteggerli da qualsiasi cosa possa loro intralciare nella vita privata, anche quando siamo in sala. Quindi la responsabilità più grande è sicuramente quella di vedere i ragazzi sempre felici ogni giorno, di riuscire a fare il mio lavoro e di essere un insegnate e direttrice nel migliore dei modi”.
Che differenze ci sono da quando eri ballerina e ora da insegnante?
“Sicuramente la prima cosa è l’età, perché quando ero più giovane avevo chi mi coreografava o comunque riusciva a cucirmi un vestito addosso o farmi rendere tutto ciò che creava nel migliore dei modi. L’emozione era tanta e soprattutto mi piaceva tanto trasmettere ciò che provavo quando ballavo e devo dire che a oggi sono consapevole di averlo trasmesso veramente a tante persone. Con gli anni sono venuta a conoscenza di tante persone che hanno iniziato a ballare perché mi vedevano e molte mi chiedono ancora “perché non ti vediamo ballare nei programmi o nei teatri?”. La parte dell’insegnante, a differenza di quella da ballerina, è che a oggi cerco una piccola Maria Zaffino, perché insegnare mi piace tantissimo, soprattutto ai più piccoli fino a poi renderli più grandi e non c’è cosa più bella per un insegnante di vedere i propri progressi sui suoi allievi di giorno in giorno, partendo da una base minima. Quello che provo per i miei allievi è indescrivibile soprattutto perché in sala si respira aria di famiglia”.
Sei anche mamma…
“Sì, sono mamma ma veramente anche nonna, quindi doppiamente mamma e credo che sia la cosa più bella in assoluto. Ancora oggi ringrazio di essere diventata mamma molto giovane e di essermi goduta mia figlia e anche la seconda, quando è arrivata. Sono orgogliosissima di loro perché sono due bravissime e bellissime ragazze e soprattutto dolcissime e con tanti valori. Quindi l’essere mamma è sicuramente un valore in più, un valore aggiuntivo e ne vado fiera”.
Se volessi riassumere la danza in una parola quale sarebbe?
“Essenziale”.
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