di Alessandro Cerreoni
Cos’è esattamente la melatonina? C’è necessità di integrarla? A quali soggetti è indicata l’integrazione? Quali benefici apporta se la assumiamo sotto forma di integratore? Qual è la quantità giusta?
Ne parliamo con il dottor Antonio Gorini un medico che ha scelto la mission professionale di mettere al centro la persona nella sua complessità e trovare la cura che sia personalizzata e volta a ristabilire uno stato di salute prolungato
Cos’è la melatonina?
“La melatonina è una molecola che esiste da 2,5 miliardi di anni ed è presente in tutti gli organismi viventi, dai batteri all’essere umano. E ciò che è ancora più incredibile è che la sua struttura molecolare non è mai cambiata! È prodotta da una ghiandola posta al centro del cervello, la ghiandola pineale o epifisi. Viene rilasciata la notte e intorno alle ore 2 abbiamo il picco massimo di concentrazione nel sangue. Con l’età la produzione di questa molecola fisiologicamente si riduce. Tra i 50 e i 60 anni la quantità prodotta è 1/3 di quella che veniva sintetizzata tra i 5 e i 10 anni di età. La ghiandola pineale si chiama così perché ha la forma di una pigna. È l’unica ghiandola del nostro corpo che è sensibile alla luce e ai campi elettromagnetici. Per questo la pigna viene usata da secoli come simbolo religioso ed esoterico. Numerose sono le rappresentazioni artistiche della pigna in stemmi, quadri, sculture, chiese e templi”.
Quali sono le sue funzioni?
“Considerando che Madre Natura non ne ha modificato la struttura nel tempo e che ogni essere vivente ne è munito, direi che la sua funzione è vitale! È considerata la molecola della “lunga vita” nel senso che controlla diverse funzioni tra cui il regolare svolgimento dei ritmi biologici. Mi spiego. Il funzionamento cellulare è sottoposto a ritmi legati alla produzione di varie sostanze con una modulazione ben precisa. Basti pensare al ritmo circa mensile del ciclo femminile. Ormoni che si alternano nell’arco di 28 giorni per favorire prima l’ovulazione e poi il ricambio del tessuto endometriale in assenza di gravidanza. Ancora più importanti i ritmi giornalieri (o circadiani), come, ad esempio, la produzione del cortisolo che è maggiore al mattino e decresce la sera con il minimo nelle ore notturne. Ciò è funzionale al suo ruolo di mantenerci in attività nelle ore diurne e deve diminuire la sera per favorire il riposo. Anche la melatonina ha il suo ritmo, come dicevamo. Infatti, viene rilasciata la notte e durante le 24 ore subisce una serie di trasformazioni chimiche a seconda delle necessità del sistema biologico nelle varie ore della giornata. Tra i suoi compiti principali vi è, quindi, di fare da regista dei ritmi biologici, come un direttore d’orchestra che indica i tempi e le modalità di esecuzione a tutti gli altri sistemi biologici (neuro-endocrini-immunitari). Per questo motivo regola anche il sonno, pur non avendo il meccanismo d’azione dei comuni sonniferi. In età giovanile la melatonina dirige la crescita corporea e lo sviluppo dei caratteri sessuali. Ha un’azione antiossidante, di protezione dei neuroni, di stimolo e rinnovamento del sistema immunitario, riduce l’invecchiamento, ha un’azione “anti-stress” riducendo l’eccesso degli ormoni coinvolti nelle risposte allo stress prolungato come il cortisolo e la prolattina”.
A chi e quando può essere utile l’integrazione?
“Per quanto detto sopra l’integrazione di melatonina può essere di aiuto a tutti sopra i 50 anni. Ha un vero e proprio effetto “antiaging”! Inoltre, può essere utilizzata nei deficit di accrescimento, nei disturbi del sonno e più in generale nei disturbi legati allo stress psico-fisico. Fondamentale il suo ruolo nel campo immunologico e oncologico. Può essere anche utile nel ridurre gli effetti del jet lag. Può essere assunta per lunghi periodi e non ha effetti collaterali. In pochi casi alcune persone possono riferire sonnolenza al risveglio e ciò li fa abbandonare l’uso della melatonina. In questi soggetti magari la produzione interna era sufficiente oppure il riequilibrio dei ritmi sonno-veglia indotto dall’integratore di melatonina stimola una necessità di “riposo” maggiore. In effetti, molto spesso, facciamo una vita che non rispetta i cicli sonno-veglia naturali, andando a dormire molto tardi e/o svegliandoci troppo presto, il tutto con livelli alterati di ormoni a causa di stress h24…”.
In caso di assunzione a livello di integrazione, come orientarsi nella scelta e a cosa bisogna prestare attenzione?
“Per le regolamentazioni italiane in commercio si possono trovare solo compresse da 1 mg, ma questo può essere un dosaggio insufficiente per alcuni. Per fortuna esistono anche le formulazioni in gocce nelle quali una goccia corrisponde ad 1 mg di melatonina, quindi, sarà più comodo aumentare il dosaggio se necessario. In commercio, inoltre, si trovano numerosi prodotti in cui la melatonina è una delle molecole utilizzate. La maggior parte di questi integratori hanno indicazione per i disturbi del sonno. In questo caso fate attenzione perché la materia prima dei fitoterapici associati alla melatonina e la giusta dose sono fondamentali per l’efficacia. Molto spesso si sente dire: “ho preso il prodotto X e non mi ha fatto nulla (per dormire)”. La qualità della materia prima e le dosi corrette sono fondamentali! Ricordatelo! Inoltre, i disturbi del sonno sono legati a molteplici fattori e molto spesso non risolvibili con una compressina di fitoterapici (con o senza melatonina). Chiedete sempre aiuto ad un medico esperto in medicina naturale o integrata”.
E’ vero che la melatonina a livello di medicina integrata è utilizzata come “pacchetto” di una terapia più ampia?
“L’approccio alla salute della medicina integrata vede la persona nel suo insieme di corpo-mente e spirito, pertanto, la terapia consigliata sarà sempre un insieme di rimedi volti a regolare il sistema che si trova in difficoltà in quel momento”.
In tal caso, quali sono le patologie che si curano anche con l’integrazione della melatonina?
“Non parlerei di “cura”, ma di supporto integrativo. Sicuramente la dobbiamo utilizzare nei disturbi legati al sonno, all’ansia e allo stress. Spesso questi tre aspetti sono concomitanti… Anche nelle problematiche di deficit del sistema immunitario e negli stati infiammatori importanti. Inoltre, vi sono numerosi studi sull’uso della melatonina ad alte dosi in oncologia. Ad alte dosi la melatonina, ed alcuni suoi metaboliti, hanno un’azione antitumorale diretta oltre a stimolare quella parte del sistema immunitario che distrugge le cellule malate. Inoltre, ridurre cortisolo e prolattina con la melatonina è molto utile in quanto essi sono o promuovono fattori di crescita per le cellule tumorali. Nei casi in cui sia indicata una dose più alta di melatonina è necessario ricorrere ad un medico esperto, che può far preparare il prodotto in una farmacia galenica, seguire l’evoluzione del disturbo e gestire la terapia al meglio”.
Andando incontro all’estate, stagione nella quale i disturbi del sonno sono più accentuati, potrebbe essere utile assumerla?
“A mio avviso dopo i 50 anni è utile assumerla sempre e tutto l’anno, così come dovremmo fare per la vitamina D nutrizionale. Laddove si abbiano dubbi, è possibile sapere quanta melatonina liberiamo in circolo, facendo il dosaggio della molecola nel sangue o con test salivare. In questo modo abbiamo la certezza della necessità di integrazione e la possiamo monitorare nel tempo. Per il resto si seguano i disturbi. Il corpo manda segnali in continuazione, se li ascoltassimo, potremmo prevenire una grande quantità di disturbi e malattie”.
E per chi viaggia verso località lontane e in presenza di fuso orario dalle 5 ore di differenza in su?
“Molto interessante il ruolo della melatonina nel famoso effetto “jet lag”. L’uomo non è fatto per “volare” con macchine capaci di attraversare più fusi orari nel giro di poche ore. Quando accade la nostra ghiandola pineale (epifisi) registra un rapido cambio nel campo magnetico terrestre e non è in grado di adeguare la produzione e liberazione di melatonina in tempi così rapidi. Da ciò deriva lo stordimento e la difficoltà di adeguare il ritmo sonno veglia così come gli altri ritmi circadiani, cioè il famoso effetto jet lag.In tali occasioni è importante assumere il “regolatore” dei ritmi circadiani, la melatonina”.
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