di Silvia Giansanti
Puntualmente con l’arrivo della bella stagione, Gianni Togni è pronto a sfornare un nuovo lavoro, giusto per rifarci ai classici del suo passato che hanno visto la luce e un enorme successo proprio durante il bel periodo dell’anno. Un inizio avvenuto negli anni ’70 e una lunga storia da raccontare quella di Gianni che non si è mai interrotta e che è arrivata fino al 2024. Nel presente c’è l’album “Edizione Straordinaria”, trainato dal singolo “Parole in libertà”. Ogni brano è dedicato a personaggi di storie vere e lo spunto iniziale è nato dalla lettura dei quotidiani. Gli argomenti spaziano dalla natura all’ambiente, passando per l’amore e andando a toccare la vita di strada. Quello che amiamo particolarmente di lui è la sua eleganza, la sua riservatezza e il suo essere creativo senza mai ripetersi. In poche parole un signor artista.
Gianni, sei soddisfatto di questo nuovo lavoro?
“Sì, ci ho lavorato circa tre anni. Ho sospeso soltanto perché sono stato impegnato con il live nel 2022, in quanto i concerti a causa del covid sono stati rimandati. Ho ripreso subito dopo. Questo è un disco come un giornale, composto da tutte canzoni una completamente diversa dall’altra. Si rifà musicalmente parlando all’indie rock pop internazionale di artisti di nicchia ma che in realtà hanno un grandissimo pubblico. I testi sono tratti da personaggi e interviste di persone famose e non, che ho tratto dai quotidiani. E’ molto particolare come storie. Dentro l’album c’è anche un fumetto di dodici pagine che è stato inventato, pensato e inchiostrato da Greg di Lillo & Greg”.
All’interno di questo lavoro c’è un pezzo che ha un titolo davvero curioso “Un marziano lungo il Tevere”. Qual è il suo significato?
“A Roma se si scende giù lungo le sponde del Tevere, ci si ritrova in solitudine ammirando un’altra città, contemplata dal basso. Si ammira un mondo che sopra non si riesce ad immaginare e quindi ci si sente un marziano. Tutto va più lento, quasi senza tempo e così s’immagina uno spazio diverso in cui vivere un’altra vita”.
Dove hai tratto l’ispirazione per questo album in un mondo di cose ormai ripetute e scontate?
“Sono un lettore di quotidiani, di fanzine rock e pop internazionali. L’idea è venuta da queste letture e quindi ho voluto raccontare qualcosa. C’è addirittura una canzone dedicata all’arte, riguardo ad una mostra che ho visto all’estero di Hopper, un pittore americano degli anni ’50 e ’60. Attraverso le sue opere, aveva intuito cose importanti della nostra società, quel rinchiudersi e non riuscire ad avere empatia verso gli altri. Una non comunicazione, diffusa specie tra i giovani che si chiudono in casa”.
Nella canzone “Parole in libertà” che traina l’album, viene spesso ripetuta la parola curiosità. Sei un curioso?
“Moltissimo. Canto non pensare all’età, quella non conta niente, l’importante è avere curiosità. E’ bene anche reinventarsi e mai ripetersi. Molti mi dicono che questo disco non contiene le canzoni di una volta. E’ giusto così, altrimenti sarebbe una noia ripetersi e quindi bisogna guardare avanti e inventarsi qualcosa di diverso e questo fa parte della curiosità. Sono un onnivoro, ascolto tutta la musica del mondo e colleziono più di tremila vinili ed è ovvio che spazio da una parte all’altra. Ho messo al servizio del disco non solo il mio passato ma quello che ho imparato di nuovo. Ogni giorno bisogna apprendere qualcosa”.
C’è in serbo qualche concerto a supporto del nuovo album?
“Me lo auguro ma non in estate, perché oramai eseguo i concerti solo in teatro. Bisogna considerare che non sono un cantante, ma un autore di musiche e di testi. Ho inoltre un’etichetta discografica indipendente che non è una cosa semplice da mandare avanti, compongo musical e tra breve ne inizierò a comporre uno con Guido Morra. Il mio tempo a disposizione non è tanto ma spero di trovare un management che mi possa far fare un po’ di date nei teatri tra l’autunno e l’inverno prossimi”.