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Curcuma: Oltre 24.000 studi scientifici raccontano la sua efficacia

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di Alessandro Cerreoni

Lo sapevate che in fitoterapia riveste un ruolo molto importante? Esistono studi che ne comprovano l’efficacia? Quali sono i benefici per la nostra salute? E’ utile come supporto a cure oncologiche? Come va assunta? Ne parliamo con il dottor Antonio Gorini un medico che ha scelto la mission professionale di mettere al centro la persona nella sua complessità e trovare la cura che sia personalizzata e volta a ristabilire uno stato di salute prolungato

 

Nella medicina integrata c’è da considerare la curcuma (o curcumina): cos’è?

“In fitoterapia la curcuma ha un posto molto importante. Conosciuta e usata da millenni come spezia e come medicinale soprattutto nella cultura indiana e cinese. Simbolo di prosperità, è considerata come un elemento beneaugurante. Il nome probabilmente deriva dalla parola persiana-indiana “kour koum” che significa zafferano. Per questo è nota anche come Zafferano delle Indie per il tipico colore giallo. Ne esistono oltre 40 specie differenti, tra queste quella più usata è la Curcuma Longa. Di tutte si usa il rizoma, cioè il rigonfiamento del fusto sotterraneo della pianta. Per tanti anni questa spezia è stata impiegata come colorante in tintoria, anche in occidente, per colorare stoffe e tessuti. Inoltre, la curcuma è una tra le spezie utilizzate per preparare il curry. È probabilmente il farmaco vegetale che ha più meccanismi d’azione noti e che può essere utilizzato in moltissime situazioni diverse”.

Quali possono essere i suoi benefici?

“Come spezia ha un effetto digestivo. Come fitoterapico, quindi, in estratto secco al 90-95% di curcuminoidi ha numerosi effetti. I principali sono: antinfiammatorio, antiossidante, immunostimolante, stimolo della funzione biliare”.

In quali campi di azione può essere utilizzata?

“Può essere utilizzata in tutte le problematiche infiammatorie acute e croniche.  Nelle forme croniche ha anche la capacità di ritardare i processi di fibrosi e cioè di riparazione eccessiva che possono portare a fastidi come il tunnel carpale, aderenze, etc. Nelle forme acute aiuta a spegnere l’infiammazione agendo sull’inibizione di molecole infiammatorie e su fattori nucleari, cioè quei fattori che indirizzano l’attività cellulare verso la produzione di segnali infiammatori. L’azione è simile a quella di alcuni comuni farmaci chimici antinfiammatori, ma non ha gli effetti indesiderati di questi ultimi. Vi sono studi dell’uso della curcuma nell’artrite reumatoide, in campo oncologico, nei dolori alle ossa e muscoli (osteoartrite), ma anche per la funzione cerebrale, disturbi digestivi, asma, controllo della glicemia e problemi metabolici e diverse altre situazioni”.

Come si assume?

“Uno dei problemi della curcuma è la sua difficile assorbibilità. E’ una molecola molto grande e trova difficoltà a passare nel filtro intestinale. Pertanto, vengono usate sostanze che fanno da “trasportatori” come ad esempio il pepe nero.Per questo nella forma alimentare, cioè come spezia, andrebbe prima scaldata insieme ad olio e pepe nero, ma, in ogni caso, riusciamo ad assorbirne meno del 2%. Come preparato fitoterapico esistono numerose metodologie farmaceutiche tese ad aumentare l’assorbimento della curcumina.  Ogni azienda afferma che il suo metodo è migliore dell’altro, in realtà non abbiamo studi indipendenti che possano indicarci quale forma sia meglio.  Di certo è importante che l’estratto secco sia almeno al 90% di curcuminoidi e che il dosaggio utilizzato sia congruo al problema clinico da risolvere. Spesso non si hanno risultati perché si usano dosaggi troppo bassi o preparati di scarsa qualità”.

Esistono studi scientifici che ne comprovano la sua efficacia e la sua azione?

“Sul motore di ricerca in campo medico più utilizzato, che si chiama Pubmed, digitando la parola “curcumina” si ottengono 24213 studi! Veramente molti. Interessanti gli studi su pazienti con artrite in cui si dimostra l’azione antinfiammatoria della curcumina per inibizione della ciclossigenasi e della lipossigenasi. Altri studi hanno mostrato l’azione antimutagena e anticancerogena probabilmente per l’azione antiossidante oltre che per l’interferenza con il metabolismo dell’acido arachidonico. In campo oncologico si è dimostrato che l’uso della curcumina migliora l’efficacia di alcuni chemioterapici come l’oxaliplatino, il 5-fluorouracile e molti altri. Studi su cellule hanno evidenziato la capacità di uccidere cellule del tumore di stomaco, colon, prostata e leucemia. Può anche essere utile nel coadiuvare la radioterapia oncologica”.

Possono assumerla tutti?

“Devono fare attenzione coloro che assumono anticoagulanti orali soprattutto se usano alte dosi di curcumina. Il Ministero della Salute nella veste dell’AIFA ha sconsigliato l’uso in chi ha problemi epatici, biliari, o calcolosi biliare. Ovviamente non la possono usare chi è allergico alla molecola e bisogna fare attenzione in gravidanza”.

Per quanto tempo è consigliabile assumerla?

“La molecola può essere assunta anche per lunghi periodi, fatto salvo quanto detto precedentemente. In conclusione, riassumiamo nell’elenco fornito dall’Istituto Mario Negri gli aspetti benefici dell’uso della curcumina. Elenco che rimane comunque incompleto, ma gli effetti descritti sono documentati da studi scientifici.

I benefici che la salute sembrerebbe ricevere dall’assunzione di curcumina sono molteplici: previene e riduce le infiammazioni; allevia i dolori articolari; è utile al lavoro del cervello e del sistema nervoso; è un antidolorifico naturale; aiuta la digestione; limita l’azione dei radicali liberi; rinforza il sistema immunitario; aiuta a prevenire il diabete di tipo 2; aiuta a prevenire le infezioni batteriche; facilita il processo di cicatrizzazione delle ferite

(https://www.marionegri.it/magazine/curcuma-antinfiammatorio)

Per gli utilizzi in oncologia rimandiamo al sito di uno dei centri oncologici più noti al mondo, che è il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.

(https://www.mskcc.org/cancer-care/integrative-medicine/herbs/turmeric)

In pratica, l’uso alimentare è utile solo al palato. Se vi piace, usatela senza problemi. Se volete effetti benefici sulla salute dovrete utilizzare il fitoterapico, che deve essere di buona qualità e alla dose corretta. Per questo è sempre bene rivolgersi ad un medico esperto in fitoterapia”.

 

Via Archimede 138 – Roma

Info. 06 64790556 (anche whatsapp)

www.biofisimed.eu

antonio.gorini@biofisimed.eu

www.miodottore.it/antonio-gorini/internista-nefrologo-omeopata/roma

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