di Silvia Giansanti
E’ uscito “Centoparole”, il nuovo libro introspettivo di Red Canzian. Cento parole per raccontare una vita. Ricordi che hanno influito sulla sua crescita, sul suo modo di essere e di intendere l’esistenza stessa
Red ama fare tutte le cose per bene e fino in fondo, tanto da trasformare le sue passioni in attività. Creativo, affabile e dotato di una simpatia innata, il che non guasta mai, soprattutto quando si devono scambiare quattro chiacchiere per motivi professionali, come in questo caso. Non è nuovo all’esperienza di scrivere un libro, nel passato ne ha sfornati ben quattro, tra cui uno scritto a quattro mani con la figlia. Adesso è alle prese con il quinto libro, davvero originale, “Centoparole”, composto da tante parole chiave che hanno caratterizzato la sua intensa vita. “E’ un libro che ho scritto con la voglia di arrivare al cuore del lettore”.
Sono ben 336 pagine che non hanno a vedere con la sua vita artistica. Credere in qualcosa, continuare a sognare e osare con passione, per provare a trovare un nuovo significato alla parola domani.
Red, come si può definire “Centoparole”?
“Innanzitutto non è una biografia, ma è l’uso di racconti e pezzi della mia vita per trasportare il lettore a guardare la sua, in modo tale da far girare tutto nel verso giusto. Bisogna avere sempre una grande fiducia, una grande speranza e una grande fede. Non bisogna aver paura dei fallimenti, ma bisogna osare”.
Da dove arriva l’impulso di scrivere questo libro?
“Amo la scrittura. Un libro nuovo ti toglie tanto tempo per assemblarlo, ma te ne regala altrettanto. Ne ho speso uno per scriverlo, ne ho guadagnati due a livello di entusiasmo”.
Dove lo hai concepito?
“In qualsiasi posto; sull’aereo andando in America, in montagna mentre cadeva la neve… L’ho scritto dappertutto”.
Com’è strutturato questo libro?
“In ordine alfabetico ho scelto cento parole in cui mi sono riconosciuto e nelle quali avevo voglia di fare una ricerca etimologica ed artistica. E poi ho pensato quando e come questa parola è entrata a far parte della mia vita in qualche maniera. Dentro ci sono ricordi, ma attenzione, non è un’esposizione personale per raccontare me stesso, ma una serie di fatti per portare il lettore a riflettere sulla sua vita. Definisco questo libro sincero e positivo. Chi legge non è obbligato a seguirlo in ordine alfabetico, ma magari può andare a cercare una parola di cui ha ispirazione in quel giorno, in base al suo stato d’animo e in base ai suoi sentimenti”.
Queste parole sono legate alla tua vita. C’è qualche parola riferita al compianto Stefano D’Orazio?
“Quando s’incontra il capitolo ‘poeti’, mi riferisco proprio a lui. Non è comunque un libro sui Pooh, fatto di citazioni legate alla carriera. Ci sono racconti che non c’entrano nulla con la musica, ma ci sono pezzi della mia vita che mi servivano in quel momento per mettere a fuoco altri problemi. E’ un libro psicologico come profilo”.
Cosa ne pensano i lettori che l’hanno già letto?
“E’ davvero commovente ciò che mi sento dire da persone che ritengo più preparate di me del mondo della psicologia. Finora ho avuto responsi più che positivi”.
Come procede la presentazione?
“Alla prima, abbiamo battuto il record di presenze. Direi più che soddisfatto”.
Ci sono date prossime?
“C’è stata la presentazione di Roma il 5 novembre… Il 17novembre a Cuneo, il 19 a Torino e il 28 a Verona. A dicembre il 3 sarò a Carmignano sul Brenta, il 4 a Vicenza, poi l’11 Salerno e il 12 a Pompei”.
Parole preferite?
“Non esiste parola che preferisco o che toglierei. Si parte dalla parola ‘abbraccio’, fino ad arrivare alla lettera zeta, dove parlo del mio cane che non c’è più e che è stato per quattordici anni un compagno d’amore e di gioia in famiglia. Dovremmo renderci conto che gli animali hanno un’anima”.
C’è una centunesima parola che avresti voluto inserire nel libro?
“Credo che di parole ce ne siano ancora tante”.
Hai avuto una vita intensa, hai ancora voglia di provare emozioni, hai progetti in serbo?
“Non so se è un difetto, ma sono rimasto bambino, quindi sono sempre in fermento e alla ricerca di qualcosa di inaspettato. Devo mettermi in testa che non ho più vent’anni e quindi dovrei porre un freno ai miei progetti”.
Con i Pooh hai fatto la storia del nostro Paese. Come vivi questa consapevolezza?
“La vivo con gioia, serietà e orgoglio, pur restando sempre con i piedi per terra. Non ci siamo mai cullati sugli allori. A breve andremo a festeggiare i sessant’anni e credo che poche band possano permettersi tanto. Sarà un rammarico festeggiare senza Stefano”.
CHI E’ RED CANZIAN
Red Canzian è il nome d’arte di Bruno Canzian ed è nato a Quinto di Treviso il 30 novembre del 1951 sotto il segno del Sagittario. E’ un compositore, cantautore, polistrumentista e produttore discografico. Ha iniziato l’attività artistica negli anni sessanta. E’ entrato a far parte dei Pooh nel 1973, prendendo il posto di Riccardo Fogli. Dopo la lunga esperienza con il gruppo che ha venduto oltre 100 milioni di copie di dischi, ha avuto esperienze da solista. Finora ha pubblicato anche cinque libri, l’ultimo è “Centoparole”. E’ stato insignito di vari premi e riconoscimenti. Ha una figlia, Chiara, avuta dalla sua ex moglie, la cantante Delia Gualtiero.