di Francesca Ghezzani
Psicologa, psicomotricista e psicomamma. Da circa un ventennio Paola Lanfranco si occupa di consapevolezza del femminile. Ha creato e condotto corsi per sensibilizzare le donne a ritrovare le proprie radici profonde, nella convinzione che, attraverso la riscoperta, si possa costruire un nuovo modello di società basato sull’integrazione e non la contrapposizione.
Da circa tre anni gestisce il blog “Donna Incanto” e dal 30 settembre scorso è in libreria con “Il coraggio di un sorriso”, pubblicato da Rossini Editore. Di recente l’abbiamo anche vista prendere parte al cartellone OFF, che quest’anno è diventato nazionale, del Festival L’Eredità delle Donne 2024 giunto alla VII edizione e con la direzione artistica di Serena Dandini.
Paola, partiamo dal fondo e torniamo al 22 novembre da poco passato con lo spettacolo/reading dal titolo “Il coraggio di un sorriso. 13 donne, tra parole e danze di rinascita”. Raccontaci come è nata questa opportunità all’interno di un contesto prestigioso quale il Festival che, lo ricordiamo, è un progetto di Elastica con Fondazione CR Firenze e Gucci come partner fondatori e con la co-promozione del Comune di Firenze e patrocinio della Regione Toscana. Il progetto, in collaborazione con Elle, è stato reso possibile grazie a Intesa Sanpaolo e Rai Radio 2 è stata media partner ufficiale.
“Talvolta gli eventi nascono e si sviluppano perché impariamo ad ascoltarci nel profondo e desideriamo un cambiamento e, per quel cambiamento, siamo disposte a metterci la faccia. Il libro, per me, rappresenta una forma scritta di un progetto di vita. È sempre stato un mio desiderio profondo poter aiutare le persone ad esprimere, al meglio, la propria essenza e ad essere coerenti con il proprio Io Selvaggio, come scrive Clarissa Pinkola Éstes. Forse sono arrivata a candidarmi al programma OFF dell’Eredità delle donne per strappare un sorriso a tutte le donne che, come me, lottano tutti i giorni per mantenerlo. La programmazione degli eventi per far conoscere il mio lavoro mancava di qualcosa… non riuscivo ad immaginarmi seduta su una sedia a raccontare il mio percorso e quello delle eroine silenti narrate. Sarebbero rimaste incastrate nelle parole del libro, affiancate alle bellissime immagini di Ily Ramone, ma non percepivo la loro anima, il loro Io Selvaggio, mancava il corpo a quelle parole d’inchiostro con pennellate di colore. Alla mia porta psichica sono giunte Elena Fossati e Marta Montorfano, due professioniste con cui ho collaborato negli anni. Insieme avremmo potuto dare anima all’anima attraverso una danza sacra. Le ho contattate e il 10 agosto sono partita con Monica Cargnino e Luana Lucchesi per raggiungerle. Abbiamo danzato sulla coreografia di Marta, ognuna con la propria essenza e presenza ed abbiamo creato un video potentissimo. Poi sono inciampata nell’articolo dell’Eredità delle donne, ho letto, quasi incredula, che stavano cercando una narrazione proprio in linea con il mio progetto. Ho chiamato immediatamente Elena e Marta e fra una call su zoom, un ombrellone in spiaggia e carta e matita abbiamo preparato la nostra candidatura. Un clic, un invio e una risposta affermativa, eccoci qui, piene di entusiasmo e gratitudine convinte che si possa cambiare il mondo. Basta issare le vele e non temere la marea!”.
Veniamo al tuo libro. Perché scriverlo?
“Ho trascorso molti anni alla ricerca di una letteratura che mi aiutasse a comprendere la vera essenza femminile. Ho partecipato ad un percorso sull’identità del femminile molti anni fa e, quel corso, è stato il mio battesimo. Ero sempre più curiosa e interessata a comprendere l’universo femminile, non inteso con i canoni della società moderna, ma che mi aiutasse a comprendere chi siamo e chi sono. Non mi sono mai riconosciuta nello stereotipo della bomba sexy e non avevo nessuna intenzione di aderire a quel modello. Dopotutto non siamo solo corpi! Io mi sentivo anche anima e cervello, ma quale era la via per poter trovare la mia natura? La mia curiosità mi ha spinta a creare dei percorsi per le donne, per accompagnarle nella ricerca del femminile sacro. Ho scoperto di non essere la sola a provare la sensazione che essere donna non significa aderire ai modelli culturali attuali. Ho conosciuto altre donne che, come me, sentivano il bisogno di riscoprire, trovare e avere confidenza con quel femminile. Col tempo ho compreso che le mie ipotesi erano supportate da molte donne, avvertivo l’esigenza di risvegliare un popolo silente più vasto e da qui è nata l’idea di trovare donne disposte a raccontare la loro rinascita per poter aiutare altre a compiere il passo. Credo che il libro possa essere una buona cassa di risonanza e spero che molte donne possano leggerlo e engrammarlo per iniziare la loro metamorfosi e trasformarsi in bellissime e colorate farfalle, fiere dei propri colori e della capacità di volare al di sopra delle convenzioni”.
La danza, un blog, un libro… e se le tue pagine diventassero una fiction a puntate, quali attrici interpreterebbero le tue eroine silenti?
“Se mai dovesse accadere che le mie pagine diventassero una fiction a puntate credo che, in coerenza con le eroine silenti e il mio modo di rappresentarle attraverso pagine d’inchiostro e pennellate di colori, le attrici non dovrebbero essere famose, ma dovrebbero avere una caratteristica importante: quella di saper rappresentare al meglio le loro emozioni e il loro viaggio psichico verso la rinascita. Ho visto film meravigliosi interpretati divinamente da attori poco blasonati, ma la loro capacità di dare anima alle emozioni dei personaggi interpretati ha fatto vibrare il mio cuore… e questo non ha prezzo”.