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Pascal Persiano: “Il mio sogno è un mondo migliore senza guerre, senza odio e senza ipocrisia”

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Pascal Persiano, attore protagonista di tanti fotoromanzi di successo, è tra i protagonisti del calendario 2024 “The legend of Kaira” di Emanuela Del Zompo 

Raccontaci la tua esperienza sullo shooting fotografico per il calendario della “Leggenda di Kaira”. 

“È stato molto divertente, è stata una fuga parziale dalla realtà ,una sorta di enfatizzazione della nostra vita dei nostri sogni e ogni tanto allontanarsi dalla realtà, permette di osservarsi con maggiore obiettività e distacco…”.

Un messaggio contro la violenza sulle donne?

“Il mondo del cinema si dedica da sempre a questa tematica, raccontando storie di donne e di relazioni difficili, di ossessioni, di violenza, con l’intento fondamentale di lanciare un messaggio di denuncia scuotendo le coscienze, raggiungendo e  sensibilizzando gli spettatori. A mio modesto parere, ci vorrebbero leggi più severe e più celeri”.

A cosa stai lavorando in questo momento?

“Ho due progetti cinematografici che dovrebbero partire dalla primavera prossima in poi, un thriller e un western, ho una proposta televisiva che sta maturando e sto già progettando gli eventi per l’estate prossima”.

Hai fatto tanti fotoromanzi, cinema, tv e teatro, cosa ti manca ancora?

“Non ho una particolare preferenza, nel mio piccolo ho sempre scelto cosa fare e cosa accettare. Ma a questo punto della  mia vita, mi piacerebbe fare più teatro, perché a teatro la bravura non si vede una volta sola, la devi vedere tutte le sere. Devi costruire un percorso tutte le sere anche se hai i tuoi problemi, ma quando appari in scena, succede qualcosa di magico, una luce, un’energia, ma è qualcosa che si ha, e chi ce l’ha  è fortunato!”.

Preferisci essere diretto da un uomo o una donna?

“Non ho preferenze, sono arrivato ormai a quota 40 tra  lavori cinematografici e televisivi e non ho mai fatto differenze o distinzioni. L’importante è, che con il regista o la regista, ci sia un rapporto di reciproco rispetto, di sintonia, complicità e sinergia”.

Sei stato uno degli interpreti di “Centovetrine”, come è stato lavorare ad una soap italiana?

“Nella mia carriera ho fatto tutti i tipi di personaggi, ma quello che mi è rimasto più nel cuore, anche perché è stato uno  dei pochi personaggi positivi da me interpretati, è  sicuramente il Dottor Davide Lisino,il mio secondo personaggio nella soap ‘Centovetrine’. Un medico dal cuore d’oro…”.

Quando prepari un personaggio a cosa ti ispiri?

“Il carattere di un personaggio da interpretare, può essere mostrato in molti modi, nel linguaggio del corpo, nella qualità vocale ,ecc. L’abilità dell’attore è  trasferirsi idealmente nelle vicende, nella situazione psicologica ed emotiva del personaggio che si va ad interpretare, facendone propri, il carattere, i sentimenti, gli atteggiamenti. A mio avviso un interprete è veramente bravo quando non si limita a fingere di essere un personaggio, ma quando diventa quel personaggio. Questo è il bello del mestiere dell’attore”.

Sogno nel cassetto?

“Non ho un sogno nel cassetto, per me è già un sogno esaudito professare e vivere del mio lavoro artistico ormai da 40 anni. Ma se proprio devo pensare a un sogno, penso a un mondo migliore, senza violenze, senza guerre, senza invidia, senza ipocrisia,  senza odio, ecc. ma purtroppo credo, che questo resterà un sogno”.

Tra musica, cinema, teatro e fotografia cosa preferisci?

“Non ho una spiccata preferenza, la cosa più importante per un attore, credo che sia l’abilità di adeguarsi con le proprie capacità all’arte espressiva che si trova ad affrontare. Quando sei un artista, ami tutto: cinema, televisione, teatro, musica, la cosa fondamentale è mettersi a nudo  e dimenticarsi di chi si è, e comunicare attraverso il linguaggio del corpo e il tono della voce il personaggio che stai interpretando, trasferendoti idealmente nelle vicende, nella situazione psicologica di un’altra persona… È questa è la cosa più entusiasmante del mio lavoro”.

Il tuo attore preferito?

“Ho sempre amato il cinema e gli attori americani. Ma in Italia tra vecchie e nuove generazioni di attori possiamo competere benissimo con il più grande mercato e la più grande fonte di produzione cinematografica a livello globale”.

© Foto di Giancarlo Biagini

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